Tra qualche giorno terminerà febbraio, un mese unico sotto molti aspetti. Prima di salutarlo in attesa dell’anno che verrà, scopriamone alcune caratteristiche.

Tra l’inverno e la primavera

Come tutti sappiamo, febbraio è il secondo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano. Nonostante i notevoli cambiamenti climatici che si stanno verificando negli ultimi anni, febbraio è il mese in cui – alle nostre latitudini – l’inverno sferra ancora i suoi colpi di coda ma la natura comincia già a mostrare i primi segni di risveglio primaverile.

Capita così di assistere a nevicate anche a bassa quota e poi – dopo qualche giorno – passeggiare per le campagne e notare prati verdeggianti e mandorli fioriti, a confermare che l’eterno ciclo della vita continua immutabile.

L’unico mese di 28 giorni

Tanti di noi hanno imparato a memoria la filastrocca che elenca i mesi dell’anno e la loro durata e se forse pochi di noi saprebbero dividere quelli di trenta giorni da quelli che ne hanno uno in più, tutti noi sappiamo che è il solo febbraio ad averne 28 ma chi sa il motivo di questa unicità?

La questione sembra risalire addirittura alla antica Roma, quando venne attuata una importante organizzazione del calendario. Nel 46 a.C. Giulio Cesare adottò un nuovo calendario solare che aveva diverse novità, tra cui che l’anno cominciasse il primo gennaio e la introduzione dell’anno bisestile per compensare le sei ore in eccesso rispetto alla durata del calendario presenti nel periodo in cui la terra compie un giro completo attorno al sole.

Una ipotesi a metà tra storia e leggenda racconta che quando il senato romano decise di dedicare ad Ottaviano Augusto l’ottavo mese dell’anno (che proprio dal primo imperatore romano prenderà il nome di agosto), ci fu chi rilevò che il mese era di 30 giorni, mentre quello precedente, dedicato a Giulio Cesare, ne contava 31. Per non creare disparità, venne allora tolto un giorno a febbraio per aggiungerlo ad agosto ed avere così due mesi consecutivi di 31 giorni, stessa caratteristica che accomuna dicembre e gennaio.

Dopo quindici secoli di onorato servizio il calendario giuliano andò il pensione il 1.582, quando venne introdotto il calendario gregoriano, così chiamato in onore di papa Gregorio XIII che ne rese ufficiale l’adozione. I due calendari presentavano diverse differenze e modifiche, ma il povero febbraio non si vide restituire il giorno che avrebbe ceduto a luglio, ed ancora oggi rimane il mese più corto dell’anno.

In realtà, ci sono stati degli anni in cui anche febbraio ha sfoggiato sul calendario il giorno 30: è successo in Svezia nel 1.712 segnò la data 30 febbraio ed in Russia negli anni 1930 e 1931, a causa di alcuni errori compiuti nel periodo della rivoluzione di ottobre del 1917.

Perché febbraio si chiama così?

Come per la maggior parte dei mesi, anche febbraio deve il suo nome a quanto stabilito nella antica Roma. Il nome del mese deriva infatti dal latino “februare”, che significa “purificare”, e quindi nulla a che fare con il quasi sinonimo “febbre”, malanno che spesso funesta questo mese. La scelta invece è dovuta al fatto che nel calendario romano – prima della modifica voluta da Cesare – febbraio era l’ultimo mese dell’anno e quindi era il periodo – allora come oggi – si faceva ammenda degli errori del passato per prepararsi al meglio ad affrontare l’anno nuovo. Se oggi la fine dell’anno è caratterizzata dai preparativi di cenoni e festeggiamenti, nella antica Roma questo era il periodo in cui si svolgevano i rituali sacri dedicati al dio etrusco Februus ed alla dea romana Febris, usanza che potrebbe poi essere stata sostituita dal culto cristiano tributato a Santa Febronia, poi spostato al 25 giugno.

Febbraio, proverbi e modi di dire

Come per altri mesi del calendario, anche a febbraio sono dedicati molti modi di di dire, tanti dei quali richiamano le sue caratteristiche climatiche e meteorologiche.

Tra questi proverbi, i più noti sono:

A San Mattia (24 febbraio) la neve per la via.

Chi vuol di vena un granaio lo semini di febbraio.

Febbraio asciutto erba da per tutto.

Febbraio febbraietto, mese corto e maledetto.

Per San Valentino (14 febbraio), primavera sta vicino.

Per San Valentino (14 febbraio), l’allodola fa il nidino.

Sant’Agata (5 febbraio), conduce la festa a casa.

Se di febbraio corrono i viottoli, empie di vino e olio tutti i ciottoli.

Se febbraio non febbreggia, marzo campeggia.

Se febbraio non isferra, marzo mal pensa.

A febbraio, notte e giorno vanno pari

Febbraio nevoso, estate gioioso

Chi vuole un buon erbaio, lo semini di febbraio

Febbraio rompe i fossi, marzo li asciuga

Erba di febbraio, tradisce il pecoraio

Neve di febbraio fa il villano gaio

Febbraio, il sole in ogni ombraio

Se febbraio avesse tutti i giorni di gennaio, farebbe gelare il vino nelle botti.

Curte e male cavate, febbrare curte peggiore de tutte.

La neve di febbraio è come lo strutto di Carnevale.

L’acqua di febbraio riempie il granaio

Onda di mare, sole di febbraio, pianto di donna non ti fidare

Se di febbraio tuona, l’annata sarà buona.

La neve di febbraio ingrassa il granaio.

Di febbraio la neve è migliore del fango.

Febbraio febbraiolo, ogni uccello poso l’ovo.

Primavera di febbraio reca sempre qualche guaio.

Febbraio viene colle tempeste e se ne va con il sole.

Febbraio nevoso, estate gioiosa.

In febbraio la terra è in calore

Neve di febbraio, mezzo letamaio.

Non si fa un buon carnevale, se non c’è la luna di febbraio.

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