Alle 10:37 di sabato 20 marzo il sole raggiungerà una delle due intersezioni tra l’eclittica e l’equatore celeste; in questo momento si verificherà l’Equinozio di primavera e comincerà ufficialmente questa stagione che terminerà con il 21 giugno, in coincidenza con il solstizio d’estate.

Equinozio, il perché del nome

Il termine “equinozio” deriva dal latino “aequĭnoctĭum”, a sua volta originato dalla locuzione “aequa nox”, cioè “notte uguale”.

Il termine si riferisce alla caratteristica che vede il periodo notturno avere una durata di dodici ore, uguale a quello diurno; particolarità che si verifica anche in occasione dell’equinozio di autunno.

Altra caratteristica dell’equinozio, particolarmente importante nei tempi antichi in cui l’orientamento era ottenuto con riferimento ai corpi e fenomeni astronomici, è che il sole sorge e tramonta esattamente in corrispondenza dei punti cardinali Est e Ovest.

Una delle diverse particolarità dell’equinozio di primavera è che in passato era fissato al 21 marzo, indipendentemente dal momento effettivo in cui si verificava il fenomeno astronomico. Questa data fu decisa nel 325 d.C. durante il Concilio di Nicea, facendo riferimento al calendario giuliano ed incise così profondamente nelle usanze popolari che ancora oggi, per la maggior parte delle persone, la primavera comincia il 21 marzo.

In realtà, da diversi anni la data non è più fissata in un giorno preciso ma è determinata – come detto – in base al momento in cui si verifica l’equinozio astronomico, che può variare in base ad alcuni fenomeni, più o meno complessi, tra cui il moto di precessione terreste.

Occorre dire che – a differenza di altri fenomeni – la data fissata in passato non era molto distante da quella effettiva, poiché l’equinozio astronomico si verifica comunque in una data compresa tra il 19 e il 21 marzo. Per gli amanti della statistica, aggiungeremo che in questo secolo solo nel 2003 e nel 2007 l’equinozio di primavera è coinciso con la data canonica del 21 marzo e per registrare di nuovo questa coincidenza occorrerà attendere sino al 2102.

Come cambia il clima?

L’equinozio di primavera segna ufficialmente la fine dell’inverno, ma molto spesso il clima già da qualche giorno mostra tutte le caratteristiche di questa stagione: le temperature sono tiepide e nelle campagne c’è una esplosione di profumi e colori, dovuti allo sbocciare di fiori e gemme.

La natura si risveglia e nelle società del passato, strettamente legate alla agricoltura, questo momento segnava la fine delle preoccupazioni dovute alla scarsità di cibo dell’inverno. Era quindi comune che in occasione dell’arrivo della primavera si tenessero riti e cerimonie sia per “scacciare “ i rigori invernali che per favorire la prosperità dei prossimi raccolti.

Ovviamente ogni società aveva i propri riti, legati a proprie tradizioni e credenze, ma tra le caratteristiche comuni possiamo notare – ad esempio – l’accensione di grandi fuochi che da un lato simboleggiavano il sole che diventava sempre più caldo e luminoso, scacciando il buio della notte ed il freddo dell’inverno.

Queste cerimonie pagane, con l’avvento del Cristianesimo vennero in qualche modo incorporate nelle celebrazioni della Chiesa cattolica, e non è quindi raro che alla celebrazione del ricordo dei santi cattolici si affianchino – ancora oggi – la costruzione e l’accensione di monumentali falò, come avviene ad esempio a San Marzano, in provincia di Taranto, in occasione dei festeggiamenti dedicati a San Giuseppe.

La ripresa delle attività

Come abbiamo detto, l’equinozio segnava l’inizio della primavera e – con questa – la ripresa di molte delle attività produttive (e non solo) delle società del passato.

Non solo l’attività agricola riprendeva dopo il forzato arresto invernale, ma si ricominciavano anche le guerre, che durante l’inverno subivano una necessaria tregua dovuta soprattutto alle condizioni meteorologiche che rendevano praticamente impossibili lo spostamento di eserciti e le battaglie campali.

Riprendevano però anche gli scambi commerciali, con le traversate delle navi e le lunghe carovane che attraversavano interi territori, insomma – la vita sociale, economica e culturale riprendeva in tutti i suoi aspetti, condizione che faceva dell’equinozio di primavera un vero e proprio momento di “rinascita” celebrato con feste e riti vari, incentrati quasi sempre con allegorie che richiamavano la fioritura della vegetazione e lo sbocciare dei fiori.

Gli eventi legati all’equinozio di primavera

Come abbiamo detto prima, l’equinozio era (ed è tuttora…) un momento molto importante nella vita e nella cultura delle società di tutti i tempi e luoghi geografici, tanto che ancora oggi ci sono eventi e periodi dell’anno legati a questa data.

Tra i più famosi in Occidente c’è sicuramente la Pasqua, celebrata dalla Chiesa Cattolica nella prima domenica dopo la prima luna piena che segue l’Equinozio, in una data fissata nel IV° secolo d.C. che può quindi variare in un periodo che va dal 22 marzo al 25 aprile.

Anche se non direttamente, all’equinozio come simbolo di “rinascita” è collegata anche la festività cristiana dell’Annunciazione, stabilita dalla Chiesa il 25 marzo, ovvero nove mesi prima della nascita di Gesù. In questa ricorrenza si ricorda l’incontro tra la vergine Maria e l’arcangelo Gabriele, che annunciava alla giovinetta l’imminente nascita del Messia, che avrebbe rappresentato l’inizio dei tempi nuovi e della nuova alleanza tra Dio e l’uomo.

A questa data inoltre, seppure in modi diversi, era legato l’inizio dell’anno nei calendari in uso a Pisa, a Firenze e nel Veneto, usati sino al XVIII° secolo. Proprio nel giorno dell’equinozio di primavera fanno corrispondere l’inizio dell’anno il calendario iraniano e quello Bahá’í. L’equinozio di primavera è un giorno di festa anche per il popolo curdo in molti paesi del vicino Oriente, come l’Azerbaigian, l’Afghanistan, l’India, la Turchia, Zanzibar, l’Albania e diversi paesi dell’Asia Centrale.

In Giappone il giorno dell’equinozio di primavera è una festa nazionale ufficiale che si trascorre visitando le tombe di famiglia e celebrando le riunioni di famiglia.

Tra le festività civili moderne, una delle più note è senz’altro il “Giorno della Terra”, in cui si celebra l’ambiente e la salvaguardia del pianeta Terra. Inizialmente celebrato il 21 marzo 1970, è stato poi fissato al 22 aprile, ovvero un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera.

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